il quesito :  Mia moglie è proprietaria di due immobili 
situati in un vecchio condominio. Molti degli appartamenti siti nello 
stabile, negli
      anni, hanno subito diverse ristrutturazioni, con una 
moltiplicazione delle unità abitative. Le quote millesimali sono state
      finora sempre ricalcolate dall’amministratore semplicemente 
basandosi sui dati di superficie del precedente alloggio, e ripartite
      sulle nuove unità. Sappiamo, però, che ciò non è corretto e 
l’assemblea è in procinto di deliberare un ricalcolo puntuale
      da parte di un tecnico qualificato. Chi deve pagare questo 
ricalcolo: tutti i condòmini, e quindi anche chi non ha mai apportato
      variazioni al progetto originale, o solo coloro che hanno fatto le
 modifiche?  G.L. - Imperia
La risposta.  L’articolo 69 delle disposizioni di attuazione 
del Codice civile precisa che «i valori proporzionali delle singole 
unità
   immobiliari possono essere rettificati o modificati quando, per le 
mutate condizioni di una parte dell’edificio, in conseguenza
   di sopraelevazioni, di incremento di superfici o di incremento o 
diminuzione delle unità immobiliari, è alterato per più di
   un quinto il valore proporzionale dell'unità immobiliare anche di un 
solo condomino. In tal caso il relativo costo è sostenuto
   da chi ha dato luogo alla variazione». 
 
  
 
Dal tenore letterale della norma emerge che il condomino e/o i condòmini che hanno dato luogo alla variazione dovranno sostenere
   anche il costo delle rettifica e/o modifica delle tabelle millesimali.
fonte : Repubblica 
 
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